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17-18-19-20 gennaio 2018 – SUD AMERICA Coast to Coast Moto Tour 2018 di
Pinuccio & Doni – Asuncion, PARAGUAY => Puerto Pilcomayo, Ingeniero
Juárez, San Salvador de Jujuy, Salvador Mazza, ARGENTINA => Yacuíba,
Villamontes, Abapò, Cabezas, BOLIVIA – Gli amici paraguaiani ci hanno sconsigliato
di ripassare dalla frontiera dove avevamo avuto problemi, ma bensì di
attraversare il Rio Paraguay a bordo di un ferry che in soli 20 minuti ci
avrebbe sbarcato direttamente in Argentina presso la frontiera di Puerto
Pilcomayo. Così ci svegliamo alle 6 e insieme a RoberMan GS, che gentilmente si
è offerto di accompagnarci, ci rechiamo all’imbarcadero. L’uscita dal Paraguay
si è rivelata molto più semplice perché da qui passa pochissima gente e poi
perché la notte scorsa siamo andati in un centro stampa aperto 24h per
falsificare la polizza dell’assicurazione. Sulla riva opposta abbiamo notato
che i doganieri argentini sono molto scrupolosi facendo minuziose perquisizioni
nei bagagli degli automobilisti, invece a noi hanno fatto aprire solamente le
valigie di alluminio senza neanche guardare all’interno delle borse, anche se
in realtà avevano già fatto fare un giro intorno alla moto al loro cane
antidroga. Così alle 8 in punto eccoci in sella pronti per affrontare il
migliaio di chilometri sulle due strade più desolate dell’Argentina, la Ruta 86
e la Ruta 81 famose per le lunghe distanze tra un insediamento umano e l’altro,
che possono arrivare anche a 250 km e quindi la conseguente mancanza di
benzinai. Per questo ci siamo cautelati riempiendo la tanica di 5 litri di
benzina di riserva e raddoppiando la scorta d’acqua perché questa regione è
famosa per le alte temperature che superano abbondantemente i 40 gradi. Immaginate
di percorrere tutta l’Italia da Milano a Reggio Calabria su un lungo rettilineo
incontrando solo 4 o 5 paesini e incrociando solamente una decina di auto, senza
vedere nessuno e con tanti animali sulla strada. C’è solo da sperare che vada
tutto bene e che la moto non ci dia problemi, anche una banale foratura potrebbe
metterci in crisi a causa della temperatura torrida nel bel mezzo del nulla.
Questo è il Chaco Argentino, in molti hanno cercato di scoraggiarci a
percorrerlo ma la nostra voglia scoprire e di toccare con mano ci ha portati
fin qui, così il primo giorno ci fermiamo dopo circa 600 km a Ingeniero Juárez
e il secondo giorno completiamo il percorso sulla 81 scoprendo che fino alla
Ruta 34 c’è la desolazione più totale, niente di niente per circa 300 km!!! Una
volta sulla 34 il nostro itinerario prevede di girare a nord verso la Bolivia,
però se svoltiamo a sud ci troviamo a soli 250 km da San Salvador de Jujuy dove
abitano gli amici Miguel e Silvia che avevamo conosciuto un paio d’anni prima
presso Salinas Grandes. Dato che questa è l’ultima tappa nel continente
americano, non possiamo fare a meno di andare a salutarli, così sotto un
acquazzone che ci sorprende negli ultimi 200 km arriviamo a bussare alla porta
della loro casa completamente fradici. Come sempre Miguel e Silvia si
dimostrano dei veri amici, mentre lui mi rabbocca i livelli dell’olio motore e
dello Scottoiler, lei prepara la loro camera per metterla a nostra
disposizione. Poi passiamo il pomeriggio davanti alle mappe della Bolivia per
studiare insieme il percorso migliore che faremo io e Doni nei prossimi giorni.
Il mattino successivo fortunatamente non piove più così riprendiamo la nostra
strada verso nord e alle prime ore del pomeriggio siamo già alla frontiera
Argentina/Bolivia di Salvador Mazza – Yacuíba che pensavamo di oltrepassare per
poi andare a cercare da dormire a Villamontes che si trova 100 km dopo il
confine. Ebbene, documenti alla mano come sempre mi reco negli uffici per
sbrigare le formalità doganali ma l’ufficiale argentino mi avvisa che non può
fare nulla perché nella parte boliviana è in corso uno sciopero di 24 ore per
problemi sociali. Vado ugualmente dagli ufficiali boliviani per avere notizie
più precise, gentilissimi e mortificati mi confermano quello che mi era già
stato anticipato, dicendomi di ripresentarmi l’indomani mattina alle 7. Torno
da Doni comunicandole la triste notizia e insieme mettiamo in atto il piano
“B”, cioè trovare un albergo con garage per la moto, farci una bella doccia e
uscire a fare due passi per poi organizzarci per la cena… pare proprio che non
ci sia altro da fare… ma un po’ di relax, anche se forzato, non guasta!!! La
mattina successiva la gentile ragazza dell’hostal si presenta alle 6.30 in
punto dandoci la sveglia con la colazione in camera e alle 7 siamo già alla
dogana unificata. Due timbri sul passaporto per uscire dall’Argentina, altri
due per entrare in Bolivia e 5 minuti per ricevere il Permesso di Importazione
Temporaneo (***) per la nostra Transalp da parte di una gentilissima doganiera
boliviana, la quale si prodiga in numerosi consigli circa le insidie che troveremo
nel suo paese a causa del cattivo stato delle strade e dei numerosi animali che
le popolano, sottolineando di NON viaggiare MAI col buio e avere sempre una
scorta di carburante. La ringraziamo e ci mettiamo in cammino coscienti di fare
un po’ da apri pista in luoghi dove raramente sono passati altri viaggiatori
perché non andremo a visitare i posti turistici più nominati tipo il Lago
Titicaca, il Salar de Uyuni e le stupende Laguna Verde o Laguna Colorada, tutti
luoghi già visti in precedenti viaggi nel 2008 e nel 2016. Praticamente il giro
classico porta i viaggiatori ad attraversare la Bolivia da nord a sud (o
viceversa) invece noi questa volta, quando saremo nei pressi di Santa Cruz de
la Sierra, la vorremmo attraversare da est a ovest passando da Cochabamba, per
poi raggiungere Putre che si trova a nord del Chile. Percorrendo la Ruta 9 ci
accorgiamo che i benzinai scarseggiano, infatti mentre faccio il pieno chiedo
sempre a quanti km si trova il prossimo distributore, la risposta è sempre
180/200 km. Anche i posti dove passare la notte non sono così facili da
trovare, così quando ne mettiamo a fuoco uno presso il piccolo pueblo di Abapò,
ci fermiamo anche se sono solo le 15.30. Considerando che la sveglia era stata
abbastanza presto, direi che abbiamo già fatto abbastanza km ed è giunta l’ora
di andare a mischiarci con usi e costumi locali, passeggiando tra la gente che,
masticando foglie di coca, affolla le numerose bancarelle dei venditori di
specialità locali che non manchiamo di degustare insieme ad una bella bottiglia
fresca di vino bianco d’ altura boliviano!!!
(***) Una curiosità riguardo il
Permesso di Importazione Temporaneo in Bolivia: nel 2016 ci diedero un permesso
valido 1 mese, oggi 2018 ci hanno dato un permesso che scade tra 6 mesi!!!
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Navigazione sul Rio Paraguay
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